Dona 7, 9, 10 euro al mese. Una forma riprovevole di pubblicità.

Premessa: questo post è una mia riflessione “ad alta voce” non un attacco polemico. Ognuno in cuor suo deve essere libero di fare ciò che si sente. Non è e non vuole essere una critica alle associazioni ma solo una riflessione sul modo di comunicare.

Ultimamente in televisione c’è una e vera e propria corsa alle raccolte fondi. Dona 7 euro al mese rilanciato da 9 euro al mese fino ai 10 euro al mese.

In soldoni si tratta di vere e proprie donazioni in abbonamento, si sa quando si inizia ma non quando si finisce. Le associazioni che pubblicizzano queste campagne in TV sono numerose: Save The Children, Telethon, Sightsavers, eccetera eccetera.

Il format dello spot è praticamente uguale per tutti, dalle immagini al testo. Viene mostrato un bambino in condizioni precarie e una voce gioca sull’emozionalità dello spettatore invitandolo a donare 9 euro al mese.

Io  credo (o meglio voglio credere) che la maggior parte di queste associazioni sia animato da un vero spirito umanitario ma sono molte le domande che mi pongo.

Innanzitutto è giusto sfruttare l’immagine del bambino? Non è essa stessa una forma di violenza?

Inseriti tra uno spot di un biscotto e di un programma televisivo questi messaggi a mio avviso diventano “sterili“. Ormai siamo abituati a non credere più al messaggio pubblicitario. Sappiamo che è finzione, fiction. Non è Banderas che prepara i biscotti e non esiste nessun mulino di color bianco.

Mi rendo conto che più passano questi spot più il mio grado di indifferenza aumenta. Le prime volte mi sono anche detto che sì in effetti per meno di qualche caffè al mese si potrebbe anche aiutare chi ne ha bisogno, ma poi il numero di associazioni con lo stesso messaggio si moltiplicano e allora da qualche caffè si passa ad una cena a settimana e molto più.

10 euro al mese per un anno sono 120 euro, moltiplicate per 3 associazioni sono 360, pur sempre “solo” un euro al giorno. Potrei permettermelo? Si sicuramente!

Ma poi in Tv oltre allo spot del povero Keyembe, passa lo spot del bambino italiano povero che non ha soldi per permettersi i giochi come quelli di mio figlio. Allora sarebbe giusto aiutare anche loro…e via così in un tunnel senza fine. Se cominci con uno per coerenza devi continuare.

Mi rendo conto che sono ormai diventato insensibile a tutte queste forme di “mendicazione” fondi. Mi suscitano indifferenza. Queste associazioni, blasonate o meno, vogliono solo commuovere per avere dei soldi.

Purtroppo non credo più ai messaggi che veicolate benché sia fermamente convinto che i problemi esistano e siano reali.

Sono stanco di essere visto come un limone da spremere e sono stanco di dovermi sentire in colpa per non cadere nel tranello della colpevolizzazione emozionale mediatica.

Mi immagino poi come molti anziani e/o comunque persone sicuramente meno critiche/dubbiose di me inevitabilmente finiscano per donare mensilmente piccole cifre ma che moltiplicate per più associazioni comincino a divenire importanti e magari anche ben oltre l’importo che uno potrebbe effettivamente permettersi. Anche questo può diventare un problema sociale.

Ciò che mi disturba è proprio il modo in cui questo messaggio viene veicolato.

Ma la cosa non finirà, anzi sarà destinata ad aumentare perché evidentemente il “giochino” funziona visto il proliferarsi di questo tipo di richieste di fondi mensili. Tutti questi spot che si susseguono da anni sembrano una gara a chi commuove di più.

Magari mi sbaglio…ma troppi sono i dubbi.

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32 commenti

  1. ognuno ha le proprie opinioni, ma a me certe immagini non lasciano indifferente anzi scelgo di aiutare. magari non aiuto tutti, ma qualcuno grazie a quelle immagini può godere del mio aiuto.
    alle volte penso che non sia la frequenza con cui trasmettono quelle immagini a renderle sterili ai nostri cuori, ma piuttosto preferiamo noi anestetizzare il nostro cuore per far tacere la nostra coscienza..
    ripeto ognuno ha le proprie opinioni, rispetto la tua, ma la mia è differente..

    1. Sai Barbara, il fatto é che se doni a Save The Children, poi un giorno arriva il ragazzo di Telethon in piazza che dice di non volere i tuoi soldi ma solo la tua firma (in un modo invadente tra falsa amichevolezza e una strafottenza da camerata) tanto per cominciare… Poi gli dici che fai già donazioni e lui subito inizia a giocare sul senso di colpa con psicologia inversa facendoti capire che se non doni anche a loro sei una cattiva persona, quindi sai che ti dico dopo anni a subire questa cosa? Non dono più a nessuno e li mando a fancubo direttamente, vista la maniera quasi estorsiva di introdurti ai pagamenti…

      1. Perfettamente d’accordo. Questa continua richiesta di soldi è assurda. Sono stato in altri paesi europei e non ho mai visto un fiorire di questue come quelle cui assistiamo in tv: taluni addirittura arrivano a chiedere “lasciti testamentari”! Proporrerei di creare un canale tv specifico, il “questua channel”, costituito solo da una successione di spot cerca denari: chi desidera donare potrà sintonizzarsi e scegliere lì cosa preferisce… Peraltro ricordo che, ogni anno, nella dichiarazione dei redditi, è già possibile devolvere il 5 per mille delle proprie trattenute Irpef a enti o associazioni che perseguono finalità di interesse sociale.

    2. Bello sarebbe tutto fosse vero
      Credo che spesso non farsi domande a tal proposito sia cercare di mettere in pace la coscienza umanitaria a prescindere.
      La mia esperienza
      Per anni ho donato una parte dei mie guadagni a diverse associazioni fino ad arrivare ad un budget di circa 2000 euro annui, loro mi contattavano io donavo, 50, 30, 100, piccole ma frequenti cifre quando incominciando a tenere memoria e date delle offerte mi sono accorto che le richieste erano più frequenti della annualità , visto anche il fiorire di pubblicità sulle reti TV qualche dubbio l’ho avuto
      Ai seguenti contatti ho risposto che la mia donazione sarebbe stata molto più cospicua, ho parlato di due tre anche cinquemila euro ma che vista la consistente cifra avrei avuto piacere di visionare un bilancio dell’associazione ,magari non dettagliato ma, che si evidenziasse che percentuale delle donazioni arriva veramente a destino
      Mi è stato risposto con grande indignazione che chi operava per l’onlus era un volontario, che la mia richiesta era inopportuna ed inaccettabile, morale l’assegno già pronto non è mai stato ritirato
      Ovvio che certe immagini non mi lasciano insensibile ma l’ indignazione al pensiero che vengano usate per lucrare mi da il vomito
      Addirittura fare leve sugli anziani chiedendo un lascito testamentario
      VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

    3. Scusami ma ti contraddici… Affermi che ognuno ha in pratica il diritto di donare o no ed allo stesso tempo spari un giudizio morale dicendo che chi non lo fa praticamente è un insensibile che preferisce anestetizzare il suo cuore e la sua coscienza… bah!

    4. Stai zitta voglio solo arricchirsi e basta non glie ne frega niente del bambino malato se vedi quando la madre piange fa finta solo per fare commuovere la gente davanti al pubblico

  2. Gentile Walter, lascio un breve commento perché mi sono imbattuto su questo post casualmente e mi sono sentito strattonato. Primo perché di mestiere mi occupo di pubblicità, secondo perché ho numerosi clienti fra le Onlus, terzo perché un potenziale donatore come te rappresenta un ostacolo molto difficile da superare. E questo è stimolante. Tante fra le cose che dici sono giuste; è vero che le associazioni sono sempre più numerose, che chiedono sempre di più, che spesso strappano le lacrime, che non mostrano chiaramente il reale utilizzo delle risorse, che lo Stato a volte latita. Tutto vero, ma credo non si debba di fare di ogni erba un fascio. Ciò che chiedo e pretendo dalle organizzazioni per le quali mi impegno è la trasparenza, la correttezza, la verità in merito a risorse, utilizzo e progetti realizzati e da realizzare. Comunico di conseguenza, senza sbavature né lacrime stereotipate; certo, l’emozione è una componente fondamentale della comunicazione (questo vale anche per la Maserati) anche se è giusto utilizzarla con equilibrio. Mi piace però sottolineare che in Italia, se venisse a mancare il sostegno delle Onlus e di tutti i generosi donatori da queste sollecitati, se venisse meno il ruolo fondamentale del volontariato, salterebbe per aria una parte indispensabile e molto vitale dell’aiuto per chi soffre, per chi ha un bisogno, per chi cerca un sostegno – spesso in condizioni di assoluta necessità. Per questo, non voglio sentire quel latente senso di colpa che affiora dalle tue parole: faccio il mio lavoro e cerco di farlo bene. Aiuto le Onlus, i pazienti, i ricercatori e sono fiero di portare buoni risultati alla causa. Litigando e sempre pretendendo che si comunichi correttamente, a tutti i livelli. Grazie comunque per i tuoi stimoli, che comprendo appieno anche se non condivido del tutto. Ciao!

  3. è meglio non aiutare nessuno per paura di essere fregati,o è meglio accettare il rischio,ed essere di aiuto a qualcuno? io ho scelto questa ultima opzione,perchè mi sentirei una gran egoista altrimenti; dopo tanti anni di adozioni,a volte mi vengono alla mente ogni singola persona aiutata,bambini,ma anche adulti,e mi fa piacere sapere di aver fatto la differenza tra andare a letto con la pancia piena o vuota.

  4. Condivido appieno il pensiero di Claudia, ormai la solita frase di ricorrenza ” le ONLUS?…associazioni ?…ma tanto i soldi donati non vanno di certo li…chissà quanti ci mangiano sopra? “…. vengono utilizzate per togliersi dal peso di voler dire no perché non mi interessa o per egoismo o per altri motivi…Ovviamente non tutti quelli che non lo fanno utilizzano questa motivazione ma molti si….molti anche per ignoranza…perché se sto bene io stanno bene tutti….
    IO STO BENE…CERTO MA STO ANCORA MEGLIO SE GRAZIE A UN MIO PICCOLO AIUTO STANNO BENE ANCHE GLI ALTRI……ecco come la penso. …

  5. Credo che la cosa migliore sia dare i soldi DIRETTAMENTE a PICCOLE associazioni di volontariato, dove anche il “capo” si sporca le mani e va in giro ad aiutare la gente… meglio ancora donare MATERIALE, tipo coperte per i barboni, pasta, tonno, olio… qualsiasi cosa che è probabile finisca a chi ha bisogno..

    1. Concordo,preferisco aiutare chi conosco e penserà ad aiutare chi ne ha bisogno, perché è persona seria e onesta.Anni fa inviavo 10€ al mese( x più anni) ma non ho mai saputo che fine facesse il mio piccolo ma costante contributo ,anzi dopo due anni la bambina con la nonna” che aiutavo” erano ancora senza letto e tavolino….. E anche le foto della bimba erano diverse,sciatteria,noncuranza…. chissà.

  6. Al tempo del terremoto in Umbria assieme a due amici donammo beni di prima necessità tramite la protezione civile, con l’assicurazione che ci sarebbe stato dato un attestato che certificasse cosa era stato dato e a chi. Inutile dire che non abbiamo saputo più nulla… e da allora non do più niente a nessuno.

  7. Sono d’accordissimo con te. Ho appena visto la “pubblicità” da richiesta donazione dalla parte di Telethon… Vomitevole è a dir poco! Disgusto puro a giocare con la sensibilità delle persone.

  8. Se penso a tutti i soldi che pago con le tasse fino all’ ultimo centesimo ( essendo lavoratore dipendente), e che parte di questi vanno ad aiutare persone magari benestanti che non le pagano ( usufruendo di asili,sistema sanitario,sistema scolastico,manutenzione strade ecc.), allora sì che mi girano i cosiddetti!
    Altroché la ventina d’euro al mese spesa in tessere associative o elemosina. E spesso chi sento lamentarsi, è proprio quello che combina incidenti d’auto per mangiare sull’assicurazione,che prende pensioni di cui non ha titolo o di esenzioni temporanee che diventano definitive,che ottiene case popolari pur avendo entrate di tutto rispetto magari in nero e altro ancora

  9. Ciao a tutti. Anch’io sono stanco di tutto ciò.
    Sono d’accordo su molti aspetti di questa storia, perché, è storia.
    Una premessa: vorrei ricordare, (anche se su molte cose posso sbagliarmi) che, se i paesi non proprio avanti ed al passo con i nostri,(detti del terzo mondo, blah…!) se queste popolazioni si trovano in questo stato non è tutta colpa loro. “L’uomo bianco” ha contribuito nel degrado è alla povertà di queste persone, portandoli alla fame, alle guerre tra di loro per arrivare al loro scopo, arricchendosi in un modo squallido e subumano, da film come “Alien” , Vergognoso! … e che purtroppo ancora oggi sussiste. Certo in modo diverso, ma sempre in modo ‘raffinato’.
    Ho letto i commenti e credo che, sia l’autore del blog, che tutti noi che rispondiamo, ci siamo posti almeno una volta nella nostra vita quotidiana le medesime domande.
    Ciò che voglio dire, è che Certamente vi sono più domande che risposte.
    Qualcuno preferisce dare il suo contributo, per motivi che io posso condividere, ma che per certi versi, anch’io mi pongo certe domande… Va bene tutto, ma la trasparenza?
    Purtroppo, ho paura ché
    rimarrà una storia infinita, ma è solo una mia impressione, ho almeno lo spero… lo spero tanto.
    P.S. Il mio commento è Un Mio Parere Personale. Difatti io ho scritto “sono
    stanco…” fin dall’inizio.
    Proprio oggi, fino a poco fa’ in due break pubblicitari in TV, mi sono imbattuto da 6, ad 8 spot di questo genere.
    Ringrazio per avere avuto la possibilità di esprimere il mio pensiero un po’ lungo, è forse poco chiaro. Ne farò una riflessione in più.

  10. pubblicità e sensibilità non vanno d’accordo.
    Con il tempo la pubblicità è cambiata. Si sono scoperte nuove cose, e da quando si è messa in mezzo la psicologia si è passati dal “proporre un prodotto” a “indurre a comprare un prodotto”.
    A mio avviso, la conoscenza psicologica e sociale, messa in mano a pubblicitari è un arma pericolosa e non controllata. Perché avere la possibilità di premere i “pulsantini della gente” sapendo bene che fili tirare, e farlo attraverso la potenza del tubo catodico è veramente un cannone puntato alla testa.

    Da quando si è passati a pubblicizzare un prodotto all’usare la psicologia di marketing è finita l’era del candore. Oggi l’utente è passato dal seguire la TV , al doversi DIFENDERE dalla TV.
    Trovo sbagliato, grave e deplorevole che si dia la possibilità di fare pubblicità senza alcun limite, a volte è come avere un truffatore alla porta, non te ne accorgi ma ti sta manipolando.
    La pubblicità oggi per la maggiore fa questo, PREME, PREME E SPINGE sulla psicologia della gente.
    Chi conosce questi trucchetti li vede da lontano, e credetevi ANCHE GLI SPOT PIU’ SCEMI, sono fatti con studio ben preciso e son pieni di trappole mentali.

    Da quelli esaminati in questo articolo, che trovo dozzinali, ci si può difendere perché fare leva sul semplice senso di colpa è un tasto ben visibile a tutti. E tutti ci accorgiamo bene. SONO ALTRI gli spot pericolosi.

    Se mi sento in colpa? Perché dovrei? O meglio perché un elettrodomestico dovrebbe alterare il mio stato psicologico? Il mio senso di colpa fa leva sull’egoismo di questa società narcisista ed egoista. Si mi sento in colpa e vorrei far di più per gli altri, ma non è certo il televisore che me deve ricordare.
    Se vi sentite in colpa e scatta un senso di colpa, significa solo che state cadendo sul trabocchetto mentale.
    Invito anche alla lettura, che informa, di libri e articoli su queste ONLUS. C’è tanto su questo business in giro, si è un business.
    I PASSAGGI PUBBLICITARI NON SONO GRATUITI, costano migliaia di euro (scaricabili dalle tasse??) fate 2 conti per quanti ne fanno, e quanta gente si potrebbe aiutare CON QUEI SOLDI.
    LE ONLUS grosse, sono passate dall’essere enti benefici, all’essere degli enti commerciali, potenti e ricchi, e questo non va tanto d’accordo con la solidarietà.
    E’ tutta una maschera.

  11. Pago circa 10 mila euro in tasse sul reddito, poi ci sono le tasse indirette sulla benzina sui generi alimentari e su tutto ciò che consumiamo, anche su luce e gas, in pratica su tutto, il nostro stato incamera soldi sempre… Allora mi chiedo: perché non sono i governi a fare donazioni ai popoli più poveri? Si eviterebbero sprechi di risorse per mantenere tutte queste associazioni… Di tutto ciò che arriva alle associazioni solo una parte va effettivamente a chi ha bisogno, una buona fetta serve per mantenere le associazioni stesse, per cui ribadisco: che siano i governi, con le nostre tasse, a fare volontariato, in modo diretto, senza intermediari, da governo ricco a governo povero.

    1. I governi di qualsiasi colore le nostre tasse se le mangiano loro. Non riescono nemmeno a togliere le accise sui carburanti, diminuire IVA ed IRPEF per esempio. Figurarsi se hanno intenzione di finanziare la ricerca.

    2. Perchè i governi preferiscono spendere milioni di euro in armi da dare a chi fa guerre e magari le stesse armi di bambini ne uccidono centinaia . Ho smesso di guardare le tv a ore pasti.

  12. Mi chiedevo vedendo tutte queste pubblicità (soprattutto ora che è quasi Natale) quanto costasse una pubblicità in tv! Dato che non mi fermo al primo risultato, mi sono trovata qui… Ho letto tutti i commenti molto velocemente ma non vorrei esprimere nessun parere a riguardo. Vorrei dire/dare solo il mio pensiero. Ho sempre, fin da piccola, sentito il desiderio di aiutare gli altri (anche nelle piccole cose come portare la spesa o aiutare ad attraversare la strada ad una persona anziana o disabile)… Nel mio piccolo ho sempre dato il mio aiuto a chi potevo, come potevo e dove potevo… Non ho mai dato/donato soldi… Ad esempio ad un mendicante bisognoso gli facevo un po’ di spesa anche se mi costava di più che dargli 2, 3 o 5 euro… E qui mi ricollego all’inizio: una pubblicità in media costa dai 200 ai 300 mila euro per 30″, vale anche per le onlus, o similari? Ma è davvero necessario spendere tutto ciò per la pubblicità invece che darlo direttamente alle associazioni… Probabilmente è un investimento necessario e se tutti appoggiassero le donazioni il ricavo sarebbe superiore alla spesa… Si, lo so, mi sto contraddicendo un pochino. Quello che forse vorrei dire è che sarebbe utile una maggiore sensibilizzazione, dove non chiedere alle persone solo di mettere le mani al portafoglio ma che si mettano in prima persona ad aiutare… In questo modo: FAI TUTTO IL BENE CHE PUOI, A QUANTI PUOI, IN TUTTI I POSTI CHE PUOI, TANTO A LUNGO QUANTO PUOI… Serene feste a chiunque mi legga…

  13. Il mio parere non é molto dissimile da quello dello scrivente, sto cominciando ad avere veramente tanti dubbi, soprattutto perché conosco l’entità di alcuni stipendi all’interno di alcune associazioni. Quello che vorrei sapere, e sarò grato a chiunque vorrà spiegarmelo, perché tutti questi chiedono 9 euro al mese: non 15, non non 20, tutti 9. Ho il sospetto che ci sia qualche motivo fiscale oppure tributario oppure rendicontativo a livello di bilancio. Qualcuno é in grado di spiegare? Grazie anticipatamente.

  14. Sono assolutamente d’accordo con te, punto x punto… Purtroppo siamo il Paese più buonista ed ipocrita che ci sia e chi realizza questi spot lo sa bene… È similare alla questione migranti e scafisti, andiamo verso l’Italia, tanto quei fessacchiotti ci accolgono…tanto quelli che comandano i fessacchiotti ci mangiano sopra…

  15. Addirittura cambio canale. Non ne posso più. E ora abbiano pure gli africani che invadono continuamente l’Europa. Basta!

  16. Premesso che ognuno è libero di fare quello che vuole coi propri soldi e aiutare chiunque desideri, andatevi a leggere “L’industria della carità” di Valentina Furlanetto. Un libro interessante in cui snocciola storie, dati e strategie di vere e proprie aziende spacciate per onlus, sempre pronte a sfruttare l’emergenza di turno. Giusto per fare un esempio: lo sapevate che una delle più grandi fondazioni umanitarie del mondo (non faccio il nome per evitare querele) spende l’80% di quello che incassa solo per stare in piedi e che ai convegni sulla fame nel mondo spende un sacco di soldi in banchetti e catering?
    Fate anche un altro ragionamento puramente matematico: a noi poveri pezzenti chiedono due spiccioli per aiutare chi è più pezzente di noi, quanto ammontano in rapporto gli stessi “spiccioli” di persone molto ricche che possiedono patrimoni immensi? Se noi possiamo aiutare un bambino rinunciando a un caffè, quanti bambini potrebbero aiutare loro col loro “caffè”? Poi se notate, spesso le persone celebri partecipano a eventi in cui invitano sempre gli altri a donare. Sapete perché?!? Perché i miliardari filantropi non donano soldi alla ceca, pianificano, sviluppano progetti finanziandoli e seguendoli in prima persona. Non permettono a dei “furbetti” di prendere i loro soldi e buttarli in un calderone.
    Se volete essere generosi, siatelo. Aiutate un parente, un amico, un vicino di casa… Ma siate generosi, non stupidi.

    1. Sono d’accordo in todo, per la ricerca se tutto va bene arrivano si è no 90 centesimi dei 9 euro

  17. Se volete fare beneficienza andate alla CARITAS che non fa pubblicità in TV ma silenziosamente è l’unica che interviene efficacemente negli stati di necessità. Tutti i soldi che vengono spesi per gli spot televisivi (e sono tantissimi) servono solo per mantenersi nel sistema predatorio basato sull’emozione ed il senso di colpa. Presentare questi spot all’ora di pranzo o di cena è puro cinismo e derisione per quelle povere persone (soprattutto bambini) utilizzate come inconsapevoli attori.

  18. Io sono pienamente soddisfatto con l’opinione di Walter Donega’.
    Non se ne può più di essere subissati da queste numerose pubblicità benefiche strappalacrime. Io sono diventata indifferente e cambio canale ogni volta che le propongono.

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