Psychiatric Circus – la mia recensione

Definire cosa sia lo spettacolo Psychiatric Circus, a Bolzano dal 1 al 10 luglio, è alquanto difficile. Non volendo farmi influenzare prima non avevo letto nulla a riguardo se non un accostamento con American Horror Story. In realtà Psychiatric Cyrcus con il format americano non ha, per fortuna, nulla a che vedere e parlo da uno che ha visto tutte le puntate della serie. Psychiatric Circus è uno spettacolo multigenere e forse propio per quello mi è piaciuto e le due ore sono volate. Dallo spettacolo acrobatico circense, al cabaret, alla rappresentazione drammatica, al musical, allo strip show, al Cirque du Soleil, allo splatter e a molto altro si assiste durante lo spettacolo. A fare da filo conduttore il tema dell’insania mentale. Una sorta di Psychiatric Got Talent – ma qui talento ne abbiamo di quello vero e professionale. All’interno del tendone da circo ci troviamo infatti nel manicomio di Bergen e viviamo le storie degli ospiti che si concretizzano in piccoli one-man-show dei bravissimi artisti. Bravi a fare la loro parte e anche a recitarla con il “senno della follia“. Non è uno spettacolo perfetto, forse ha una debolezza nel legame delle singole storie. Ma forse però questo è voluto, come a significare la mancanza di un filo logico nella mente di un pazzo. Il pubblico viene coinvolto spesso, io stesso mi sono trovato nell'”assolo” della madre superiora, personaggio unico – considerando anche i quasi 60anni, che ci aveva intrattenuto sin fuori dal tendone. Gli attori escono dalla parte solo alla fine, prima e durante sono sempre nel loro “folle” personaggio. Arrivate prima e godetevi anche il pre-spettacolo.

Era tempo che non mi divertivo/emozionavo/stupivo in questo modo. Bravi gli attori e bravi gli autori anzi bravissimi tutti.
Alla fine esci e cominci a riflettere su cosa sia e da cosa nasca la pazzia e che forse i pazzi non sono solo quelli rinchiusi. Alla fine qual’è il limite tra normalità e follia? Forse solo una questione di numeri, accettiamo come normale ciò che lo è per tanti ma ciò non significa che realmente lo sia.

Vedi anche la recensione 2017

 

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Voto lettori
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3 commenti

  1. Emozione allo stato puro…
    Divertimento assicurato…
    Gli interpreti meritano gli elogi del pubblico, realistici emozionali partecipi…
    Vedere questo spettacolo con la giusta prospettiva,ti fa entrare in una realtà vera vissuta da tante persone classificate e giudicate nel modo scorretto…
    Bravissimi ragazzi avete fatto la differenza…

  2. Meraviglioso! Visto a Trento..penso andrò a rivedermelo a Rovereto, con la stessa trepidante emozione! Bravissimi..

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