Equilibrare la temperatura colore di luci al led

Una volta c’erano le lampadine ad incandescenza e le alogene a illuminare per gran parte le nostre case. Poi sono arrivate le luci led, sicuramente più economiche e funzionali, ma molto più “fredde” rispetto alle tradizionali lampadine, cosiddette “calde“. Solo negli ultimi anni, grazie ad una maggiore diffusione, ci sono in commercio led più simili come temperatura colore alle alogene.

Per intenderci la luce fredda tende al blu ed è una luca per ambienti tecnici, quasi ospedaliera. Di certo non è molto adatta per un ambiente domestico. La luce calda, invece, tende al giallo, ed è la tipica illuminazione tradizionale delle lampade ad incandescenza od alogene (quelle col filamento).

C’è poi la cosiddetta luce neutra che è un giusto mix tra luce calda e fredda ed è più simile alla luce naturale solare.

Se guardate la facciata di una casa con abitazioni la sera noterete che da ogni finestra arriva una luce diversa che va dal giallognolo al blu, ovvero dal caldo al freddo. Questo perché ci sono installate lampadine con diverse temperature colore.

La temperatura colore si misura in gradi Kelvin (K).

La luce neutra va dai 3.300K ai 5.300K.

La luce calda sotto i 3.300K

La luce fredda sopra i 5.300K.

Esempio di diversa temperatura colore

Nelle zone living (soggiorno, letto, corridoi) io personalmente preferisco una luce calda mentre in cucina e nei bagni una luce neutra. La fredda proprio non mi piace per niente.

In una stanza difficilmente c’è una unica fonte di illuminazione. Nel mio soggiorno io ho 3 diverse foti di luce, in cucina 3, nei bagni 2, ecc.

Una volta erano tutte lampade alogene e le differenze di temperatura colore erano impercettibili.

Negli anni ho sostituito con le luci led che sono disponibili con molte più variazioni di temperatura colore. Spesso poi vengono riportate solo le diciture “calda, neutra e fredda”. Ma la stessa “calda” di marche diverse può essere più o meno gialla e così vale anche e soprattutto per le neutre che spaziano in un range più ampio.

Se si mette vicino una neutra da 3.300K ad una neutra da 5.500K la percezione della differenza di tonalità è notevole e spesso fastidiosa.

Qui veniamo al dunque della lunga premessa su come variare la temperatura colore delle lampade led.

In cucina ho, come dicevo, tre fonti di luce. Una a muro, che uso raramente, e la seconda sotto i pensili. Quest’ultima è composta dalle due luci sotto la cappa e da altre due sotto il mobile sopra la finestra. È quella che uso di più quando sono in cucina. Recentemente ho sostituito le due lampade (tipo E14) della cappa con due LED molto potenti e con una temperatura colore a 3.900K. Una bella luce neutra solare.

Premetto che ho un sensore di temperatura colore per cui le misure della temperatura K sono state rilevate con quello.

Ho poi cambiato anche quelle sotto i pensili (tipo G4) che invece risultavano di 4.150K pertanto sempre nel range “neutro” ma un po’ più fredde.

Le luci G4 sottopensile

Quei 200K di differenza mi infastidivano molto, leggermente percettibili ma tali da farmi pensare ad una possibile soluzione. La mia cucina è tutta bianca pertanto si nota subito la differenza di tono.

La mia cucina

Essendo le une tipo E14 e le altre tipo G4 non c’era modo di averle uguali.

Avrei potuto provare altre lampadine per i sottopensili ma non è facile trovare dei led G4 con 3.900K.

Il frammento di gelatina posto tra il led e il vetro di protezione.

Dal momento che faccio pure il fotografo ho pensato ai filtri fotografici e così ho deciso di ritagliare un piccolo pezzo di gelatina “calda” (quarter CTO) in modo da “scaldare” i led G4 mettendo il filtro sopra il vetro di protezione. Così dopo un paio di tentativi sono riuscito ad equilibrare le due temperature colore e ora in cucina ho una bella e forte illuminazione neutra.

Il foglio di gelatina quarter CTO

Ovviamente il “trucchetto” del filtro in gelatina si può applicare anche ad altre tipologie di lampade led per correggere la temperatura colore. Con un po’ di occhio e di prove si riesce ad ottenere un buon risultato, facendo ovviamente attenzione ad usare gelatine resistenti al calore.

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