Perché non c’è bisogno di una legge Zan?

Bella domanda. A cui francamente non so trovare una risposta sensata. In un mondo perfetto forse no, non ci sarebbe bisogno di una legge Zan. In un mondo perfetto non ci sarebbe proprio bisogno di leggi. Non servirebbe neppure un codice della strada o qualsiasi altro codice perché le persone sarebbero tutte talmente rispettose degli altri da rendere inutile qualsiasi regola.
“Si farà l’amore ognuno come gli va”…certo, in un mondo perfetto ma purtroppo il nostro è tutto fuorché un mondo perfetto e probabilmente mai lo sarà.
Non entro nel merito della legge Zan, non sono un giurista e sul web si trovano diverse fonti autorevoli che spiegano nel dettaglio i contenuti.
Personalmente la ritengo oltre che giusta, necessaria.
Sicuramente non sarà perfetta ma quale legge lo è? Mi stupisco molto di più delle reazioni che ho visto a destra e a sinistra (pure in senso politico). Ho letto buffe affermazioni tipo “io ho molti amici gay e per me sono come gli altri”. Vedi te che io pensavo che i gay avessero le antennine verdi e le orecchie prensili. “Io adoro George Michael, Lucio Dalla, Boy George, Elton John, ecc.”, certo ma è facile essere gay o altro quando sei un personaggio famoso. Vallo a dire all’adolescente o al comune mortale qualsiasi che si trova a dover crescere e vivere in un mondo che non è in grado di comprenderlo e anzi lo schernisce, denigra e umilia.

Forse è il caso di ridefinire il concetto di “normalità”. A me la definizione LGBT+ non piace moltissimo perché presuppone che esista uno standard, un qualcosa di normale ovvero i cosiddetti eterosessuali. Bello sarebbe se tutti i generi fossero considerati alla pari. Ma, come detto in precedenza, non siamo in un mondo perfetto.

Quanti “Smalltown boy” esistono? Ho adorato quella canzone perché nella mia adolescenza incarnava tutto il malessere di un ragazzino solo e fuori dal branco. Nel mio caso non aveva a che fare con la sessualità ma quelle stringenti e desolanti sensazioni di vuoto, incomprensione e solitudine mi sono state familiari per molti anni. Non è facile vivere in un mondo fatto di sterotipi e modelli distorti di “normalità”.

Per alcuni anni della mia vita però il “diverso” sono stato io, ovvero l’unico “etero” di un nutrito gruppo di amici e colleghi che frequentavo. Discoteche, locali, saune… un mondo sommerso che preferisce rimanere tale per evitare quel disagio che una società cattobigotta come la nostra sa offrire in modo decisamente crudele. Ho imparato molto e naturalmente non dico fossero tutte belle persone. L’orientamento sessuale non è che influisca sul carattere o sugli atteggiamenti. A volte sento dire “conosco tanti gay, tutte brave persone”. Francamente non posso dire altrettanto così come non lo dico di tutte le persone che conosco.

Cerco di prescindere dall’orientamento sessuale. Per molti invece se non sei etero devi per forza essere una sorta di persona eccezionale quasi a “compensazione”. Ma “compensazione” di cosa? Non lo so ma è così, fateci caso. Un po’ come succede per le donne. Bella e pure intelligente, oppure non particolarmente bella ma con una testa così. Non si uscirà mai dallo stereotipo imposto dalla società e se vai fuori dai canoni bisogna per forza trovare una compensazione.

Oggi il mondo un po’ è cambiato ma non abbastanza. Per quello servono delle leggi che difendano i diritti delle persone a prescindere dai loro orientamenti. La legge Zan è un inizio, il resto va fatto nella nostra testa. Se non passerà la colpa è della politica che a sua volta si muove con il mood dei suoi elettori. La società siamo noi, credo sia necessario cambiare modo di vedere il mondo. Ci vorranno ancora decenni ma ci arriveremo o almeno lo spero.

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