Humans 2.0 by Circa – recensione da 2 cent

Ho avuto la fortuna di vedere lo spettacolo Humans 2.0 della compagnia australiana Circa creato da Yaron Lifschitz.
Sono ancora qui, mentre scrivo, che vedo nella mia mente le incredibili immagini che mi sono rimaste impresse. Definirlo spettacolo da circo è quasi avvilente e forse riduttivo però quello è seppur portato ad un livello artistico e soprattutto ad un livello fisico estremo.
Acrobazie, schemi piramidali, equilibrio, corpo a corpo ma anche ironia. 10 ragazze e ragazzi a tratti indistinguibili vista la fisicità scultorea di tutti. Nella seconda parte quantomeno i ragazzi si distinguevano soprattutto perché sotto la tuta nera trasparente portavano il perizoma risultando decisamente più sexy del sesso opposto. Non nasconde, infatti, richiami alla sensualità, lo spettacolo è un inno al corpo umano e soprattutto alla fisicità e alla forza. Si rimane basiti da quello che il corpo umano riesce a fare pur mantenendo l’assoluta consapevolezza che serve un enorme impegno ed allenamento fisico. Ma guardando loro appare tutto così facile, così spontaneo, così naturale. Davvero si riescono a fare a fare certe cose? Davvero il nostro corpo può reggere il peso di un altro corpo e ancora un altro con tale grazia e semplicità? Sì Humans 2.0 ne è la dimostrazione. L’inizio dello spettacolo sembra l’inizio di un saggio di ginnastica artistica ma poi si trasforma in qualcosa di mai visto prima. Tutti i movimenti seguono il ritmo di una musica forte, martellante, ipnotica. La scenografia è minima e le luci giocano con le ombre degli artisti in una narrazione silenziosa ma piena di significato. C’è un costante dialogo implicito tra i corpi degli artisti che giocano, scherzano, a volte cadono malamente tanto da non capire se l’errore fa parte dello spettacolo o meno.
Humans 2.0 è molto più di quello che sembra e merita di essere visto, bravo al Teatro Stabile di Bolzano che ha portato l’evento in città purtroppo (per chi se lo è perso) in una unica data.

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