Referendum Benko: voto NO!

Il progetto Benko prevede la creazione di un mega centro commerciale/residenziale nell’area di fronte alla stazione di Bolzano. In questi giorni (dal 29 marzo al 4 aprile) la cittadinanza è chiamata a votare per esprimere il proprio parere. Il progetto prevede, infatti, partecipazione privata e pubblica dato che coinvolge aree pubbliche e viabilità. Io sono assolutamente contrario e in questo post spiego i perché del mio NO.

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Innanzitutto il referendum è una vera beffa. Se vincono i SI verrà data via libera al progetto, se vincono i NO il tutto passerà nelle mani del prossimo consiglio comunale, dato che al momento Bolzano è commissariata. In poche parole i SI hanno doppie possibilità di vittoria o forse meglio dire che i NO ne hanno solo la metà.

Al voto sono chiamati non solo i cittadini di Bolzano ma anche i pendolari e i sedicenni. Gli ultimi ci possono anche stare ma i pendolari proprio non li capisco. Con tutto il rispetto ma la città è innanzitutto un luogo dove vivere per chi ci vive realmente. Il pendolare la vive in maniera diversa. Non si preoccupa di ciò che accade dopo che se ne è tornato nel suo idilliaco paesino di periferia. E’ ben noto che in Alto Adige, vuoi per il turismo, vuoi per altri motivi, i paesini limitrofi sono luoghi dove tutto è perfetto, fiori ovunque, ogni dettaglio è talmente curato da sembrar finto. Segni di degrado non ce ne sono…ancora. Molti hanno scelto di vivere in questi paesi proprio per questo motivo. Lavorano però in città e da quest’ultima vogliono tutto ciò che nel paesino non c’è. Negozi griffati e non, locali aperti fino a ora tarda, servizi di tutti i tipi a un due passi dal centro.  Non a caso la maggior parte degli uffici provinciali si trova dislocato proprio in centro. Questo è giustificato dal fatto che i servizi di trasporto pubblico fanno capo al centro. In poche parole di pendolari ce ne sono tantissimi e ovviamente il loro interesse può essere solo uno: avere una Bolzano che diventa sempre più centro commerciale. Per i pendolari, luoghi come Twenty e Centrum sono troppo distanti da raggiungere a piedi. Far votare loro non è un segno di rispetto verso chi in città lavora ma è una presa per il naso per chi in città ci vive. I pendolari che hanno richiesto di votare sono 3.148, e potrebbero fare la differenza.

Tralasciando gli aspetti assurdi del referendum vengo al progetto stesso. Benko è un imprenditore austriaco. Quest’uomo non è un un sammaritano è uno che vuol fare profitti. E’ evidente che il suo interesse è puramente economico. Tutto quello che gli interessa relativamente a Bolzano è finalizzato ai suoi interessi non certo a quelli dei cittadini. Non si può certo biasimarlo per questo. E’ il suo lavoro (leggi Wikipedia qui). Detto questo è ovvio che non ha nessun interesse nel fare qualcosa per la città e per i cittadini senza che dietro ci sia il suo fine principale. Solo questo motivo dovrebbe far dire NO GRAZIE alla commistione tra pubblico e privato del progetto Benko. Il pubblico poi è rappresentato dai politici e sappiamo bene quanto a questi freghi poco il bene comune. Gente come Benko sa essere riconoscente verso una politica a lui favorevole. Vuoi costruire il tuo progetto: fallo ma lascia stare tutto quello che c’è intorno. Inutile venire a parlare demagogicamente di riqualificazione!
Altra parola che sta riempiendo la bocca dei favorevoli: riqualificazione. Vero che l’area di fronte alla stazione è degradata. Il parco è alla mercé di extracomunitari e disadattati. I negozi su via Garibaldi fanno sembrare Bolzano un mercatino arabo. Ma il progetto Benko può davvero eliminare questo “problema” (il virgolettato è perché non ritengo sia tale). Non credo! Basti guardare l’area attigua al Palazzo 1 della Provincia. Di giorno simbolo “in giacca e cravatta” della Bolzano bene e perbenista, alla chiusura degli uffici la zona diventa luogo di incontro e di spaccio. I vasi di fiori si trasformano in nascondigli dove mettere le dosi di droga. Una sorta di casella postale dello spaccio. (Lo ho visto personalmente).

La statua del povero Re Laurino che domina la piazzetta ne vede di tutti i colori di giorno e di notte. Eppure quest’area è “riqualificata”. Ciononostante il degrado c’è comunque. Questo perché il degrado non lo puoi controllare, il degrado è la somma del luogo + opportunità + interessi. Il “business” della criminalità ha le sue esigenze e queste vengono soddisfatte da luoghi tipici come le adiacienze delle stazioni. Basti cercare “degrado zona stazione” su Google per capire che è un mal comune…e senza gaudio.

Bisogna anche distinguere tra degrado dato dalla criminalità e degrado dato da ciò che invece ci fa meno comodo vedere. Siamo sinceri, storciamo tutti il naso passando di fronte ad un negozio di extracomunitari. Ovvio che questi negozi spuntano nelle zone più degradate, questo per via dei prezzi di affitto bassi, ma non rappresentano un reale degrado, solo un fastidio. Eppure quei negozietti così “spiacevoli” diventano caratteristici e adorabili quando andiamo in vacanza e li troviamo nei loro paesi d’origine.

Tra il resto il progetto Benko non include il palazzo d’angolo dove sono rimasti i negozi gestiti da extracomunitari per cui, per la pace dei più, essi non spariranno.

L’altro fatto che viene visto come “degrado” è la povertà e l’emergenza umanitaria, ma questi sono problemi da risolvere non da nascondere!

Questo per dire che è la criminalità il problema da risolvere. Questo è risolvibile non certo con un centro commerciale!

Credere alle parole di chi sta dalla parte del progetto Benko è come credere che le merendine del Mulino Bianco facciano bene perché c’è scritto sopra “un mondo buono”.

Dalla parte del progetto Benko c’è una abile campagna marketing. Molto bello il pezzo scritto da Roberto Tubaro su Salto a questo proposito.

Campagna marketing che fa leva sulle classiche emozioni populiste, che però son quelle che ci fan comprare le poco salutari merendine e non solo quelle.

Io ho la brutta sensazione che i SI vinceranno e le conseguenze le pagheremo tutti nel tempo. I politici se ne laveranno le mani, diranno che c’era il referendum.

Il fronte del no è purtroppo disomogeneo e frammentario.

Buona parte è costituito da che ha interessi commerciali nel centro città che ha paura che il progetto Benko svaluti o riduca l’importanza dei negozi del centro storico. Forse sarà anche è vero ma il problema è relativo, il commercio ha i suoi rischi che non devono essere tutelati per legge. Vogliamo forse far chiudere Amazon per salvaguardare il commercio con margini stra-esosi dovuti a loro volta da affitti ancor più cari?
Il mondo del commercio cambia e cambierà costantemente e la capacità dell’imprenditore è quella di adeguarsi.

Lato non propriamente commerciale ci sono diverse azioni come welovebz o questo documento interessante a firma dell’Arch Scolari e altri, questo video su Vimeo e diverse altre attività che hanno raccolto l’interesse della cronaca locale in particolare sul quotidiano online Salto.
Bravo anche il preside del Classico, Pedevilla, che ha organizzato un dibattito a scuola per il fronte del no con l’Arch. Scolari. L’unico che abbia pensato che dato che votano i sedicenni sia anche giusto dare loro un punto di vista diverso dalle campagne marketing dei si.
Ottimo approfondimento da ascoltare, un po’ lungo ma vale la pena, quello di Lorenzo Vianini a Radio Vostok: qui.

Personalmente ritengo che sia un progetto sbagliato nel modo in cui è stato previsto. Abito in zona centro da quasi trent’anni e mi sento in dovere di dire la mia per cui voterò NO.

Bolzano non ha bisogno di un mastodontico centro commerciale, si potrebbe discutere anche su questi ultimi, nell’era del commercio online, ma qui c’è ancora molta strada da percorrere. L’interesse pubblico non dovrebbe, a mio avviso, essere mischiato con quello privato perché quest’ultimo avrà sempre la meglio a discapito nostro. A queste persone non interessa nulla di come sia vivibile una città, interessa solo guadagnare e incassare. Non che questo sia un male, ma lo diventa se avviene alle spalle degli interessi pubblici.

La “riqualificazione” della città dovrebbe essere prima mentale poi politica e soprattutto non bisognerebbe giocare agli slogan marketing con il bene di tutti.

Altro punto su cui batte la campagna pro-Benko è la “riqualificazione” dl Virgolo.  Il Virgolo, oggi come oggi, è in uno stato penoso, vedi mie foto qui, ma pensando un po’ oggettivamente non è che sia questo gran problema. Intorno a noi abbiamo centinaia di posti belli raggiungibili in pochi minuti, a cominciare dal Renon. Il Virgolo e la prospettatta annessa nuova funivia ci serve realmente? Mah diciamo che serve come scusa per gli imprenditori che hanno investito (guarda caso sempre Benko) nei ruderi sul Virgolo per far urbanizzare l’area in maniera decente a spese della collettività. Il progetto del Virgolo è un ulteriore esempio di come, facendo leva sull’emozionalità del passato che fu si vuole usare i soldi di tutti per un profitto di pochi. Il Virgolo non potrà mai diventare un luogo come una volta. Diventerà tutt’al più un elitario luogo carissimo con bar, ristorante. Un posto acchiappa turisti, per intenderci, ma poco per i bolzanini.

Voterò NO e spero vinca il NO e quindi alle prossime elezioni voterò pure un partito che starà dalla parte del NO.
Non parlo per partito preso o per ideologia politica ma per amore verso questa piccola e a volte stupida, città.

 

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8 commenti

  1. L’articolo lo condivido, faccio solo due precisazioni e mezza.
    Il discorso pendolari è molto difficile, perché al contrario possono anche essere quelli più danneggiati dal progetto: l’aumento di traffico in centro (tra la galleria e le pedonalizzazioni) e lo spostamento della stazione delle autocorriere danneggiano sia quanti vengono in macchina che chi viene in bus. Conosco parecchi pendolari che si sono iscritto per votare contrario proprio per questo.
    Sono piuttosto più preoccupato dai sedicenni, se già i genitori fanno così tanta fatica a orientarsi nella decisione. Sarà per loro tutto oro ciò che luccica?
    Sui negozi aggiungo che il progetto ne eliminerà sol una minima parte: come da “render” che hai messo come copertina, i due edifici in bianco (angolo via AA-Garibaldi e il palazzone poco dopo la stazione autocorriere) rimarranno in piedi, così come sono. A meno che benko non se li compri e ristrutturi, per ora sono destinati a rimanere così come sono. E per fortuna, perché al pakistano poco dopo l’incrocio si mangia veramente bene -e molto spendendo poco, cosa che gli studenti come me apprezzano :-P-

    Il Virgolo è poi una questione strumentale, come ho avuto modo di scrivere qualche giorno fa ( https://www.facebook.com/vianinilo/posts/10209486685429694 ) perché Benko gioca a fare il furbetto: può fare quanti progetti e plastici vuole, ma non è detto che verrà realizzata, anche dovesse vincere il sì. Senza contare che le sue caratteristiche non sono note, ma per “ripagarsi” sono convinto anch’io che il Virgolo diventerà luogo da élite più che venire restituita alla popolazione (per la quale basterebbero altri interventi)

    1. Caro Lorenzo, diciamo che c’è pendolare e pendolare e pure sedicenne e sedicenne. Anche a me non piace fare di tutta l’erba un fascio ma nel mio pensiero il gioco di percentuali mi ha spostato verso quanto ho scritto pur ritenendo le tue precisazioni corrette e condivisibili. Il mio parere è che al giorno d’oggi i giovani andrebbero coinvolti prima in queste faccende per cui vedo l’apertura al voto come propositiva e positiva.
      La questione dei due palazzi mi è nota, lo ho anche sottolineato nel mio post. Di fatto però ci possono essere due scenari: il primo che prevede l’allontanamento dei negozi con la naturale conclusione del contratto di affitto che inevitabilmente in caso di costruzione del palazzone Benko sarà destinato a lievitare, il secondo che rimangano come tali. Questo nessuno può dirlo a priori. Staremo a vedere.

      1. Senza alcun dubbio, condivido. Il discorso sui pendolari mi premeva farlo notare perché c’è chi, anche tra i pendolari stessi, non ci ha fatto caso, preferendo invece la visione “pro-vetrina” che hai sottolineato.
        Purtroppo la “partecipazione” non è stata contemplata in alcun modo, che fosse per i sedicenni o per il resto della popolazione. Ora, se posso anche essere d’accordo che la democrazia diretta (leggasi consultazione o referendum) per l’urbanistica sia errata, sono invece convinto che un processo deliberativo avrebbe coinvolto la cittadinanza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il procedimento ha fatto acqua da tutte le parti, il primo parere politico (consiglio comunale) è stato negativo e dopo la resurrezione si è provveduto a dividere anche la cittadinanza. Vedremo come andrà.

  2. Articolo interessante anche se in città specie nel mondo tedesco questa consultazione oramai non è più pro o contro Benko ma è diventato un referendum su pro o contro un modo di gestire la città secondo logica di cordate amicizie e consorterie varie dove Il progetto Benko viene visto come quello che ribalta il tavolo (forse ma comunque vale la pena di fare una prova). Inoltre è stato percepito come fastidioso che proprio i paladini della democraticità e compartecipazione abbiano giocato sporco. Concludo ricordando che il consiglio aveva dato voto favorevole al progetto (la maggioranza era dei SI) ma non poté essere approvato per via del quorum dei 2/3 (mancava uno della lista dei vacanzieri )

    1. Non so dove abbia trovato queste notizie, ma la delibera non passò in Comune per via dello statuto comunale. Lo stesso computa il “pareggio” come sconfitta, non essendo la maggioranza superiore alla minoranza. Di conseguenza i 22 no vinsero sui 22 sì, con un consigliere solo assente.

      Per quanto riguarda i paladini della democraticità e della compartecipazione, se si riferisce al passato sindaco ed al suo vice, con i ruoli ben noti in tutta la vicenda (dal 55/quinques fino a riesumare la procedura sepolta dal Consiglio Comunale) le do pienamente ragione.

      1. Ho sbagliato. I SI erano 22 e dovevano essere 23, i no erano 19 e 3 astensioni. Per i paladini mi riferivo a Verdi Dachverbsnd gruppo Lausch ecc che di solito hanno il mio sostegno ma che questa volta si sono comprtati come i “migliori” berluscones.

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