Il tornello a pagamento alla chiesetta di San Giovanni in Ranui in val di Funes

Dal 21 giugno 2019 hanno cominciato a girare in rete delle immagini che mostrano un tornello tipo stadio con macchinetta per pagamento dell’accesso, per regolamentare l’accesso alla chiesetta di San Giovanni in Ranui in val di Funes. E’ una piccola chiesetta del 1700 ca. che si trova in un terreno privato nel maso chiuso di Ranui.

Foto tratte da un video di Diego Leder

La chiesetta si trova in mezzo ad un immenso prato e soprattutto si trova ai piedi del massiccio dolomitico delle Odle. Questa location è diventata iconica ed è una delle più fotografate, o meglio instagrammate, del mondo per quello che riguarda le foto di montagna.

Oggettivamente è uno scenario stupendo. Un po’ come le barchette del lago di Braies, i riflessi del Latemar nel lago di Carezza, e così molti altri scorci dolomitici.

La chiesetta di San Giovanni in Ranui in val di Funes – foto mia

Negli ultimi anni, grazie soprattutto ad Instagram, queste “cartoline” sono diventate un trofeo da “appendere al proprio feed“.

Instagrammer di professione che girano il mondo vengono ingaggiati dalle associazioni marketing/turistiche locali (IDM & co.) per immortalare queste cartoline a fine promozionale. La cosa ovviamente funziona e i migliaia di likes si trasformano anche in visite reali con tutto il beneficio indotto dal turismo.

Ma il turismo di massa, una volta innescato, porta con sè tutta una serie di pro e contra. Soprattutto non è controllabile. Vedi altri esempi montani come il lago di Braies, il lago di Carezza, il lago di Sorapis, le Tre Cime, ecc.

I turisti arrivano in massa con i loro mezzi, o con bus, scendono, arrivano sul punto, fanno la foto e se ne vanno. Tendenzialmente non gli interessa altro, l’obiettivo è quello di dire sono stato lì e mi porto a casa un ricordo. Non fanno nessuna (o poca) fatica.

Il bilancio ambientale di questo fenomeno è terrificante. Considerate l’inquinamento di un automobile moltiplicata per migliaia di persone e tutto per una foto da mettere in qualche bacheca social.

La chiesetta di San Giovanni in Ranui in val di Funes – foto mia

Certo questo flusso turistico consuma e porta ricchezza economica alle attività economiche del luogo ma a che prezzo?

Il modello che intravedo a lungo termine è un turismo mordi e fuggi, tipo Venezia o altre città turistiche. Un turismo che tende ad essere poco rispettoso dell’ambiente, che crede di essere in un parco a tema dove la sera viene ripulito e sistemato tutto. Un turismo che non fatica per guadagnarsi qualcosa ma che invece pretende di avere ciò per cui è stato attirato. Se si utilizzano immagini inconiche per attirare il turista è chiaro che costui cercherà e pretenderà di vederle e portarsele a casa.

Ovviamente siamo tutti turisti. Non è che io, seppur abitando a mezz’ora di strada dalla maggior parte dei luoghi iconici dell’Alto Adige, mi senta diverso o migliore.

Lo scorso anno sono stato alle Tre Cime e ho provato un incredibile disagio per la moltitudine di gente che c’era. Ma c’ero anche io!

E’ la globalizzazione bello! Sì vero ma vero anche che l’aumento dell’afflusso turistico comporta anche un aumento della percentuale di incivili ovvero persone che non hanno nessun rispetto per il luogo che li circonda.

Fatto anche solo l’un per cento del totale, se son 100 persone l’incivile è solo uno ma su 1.000 persone sono 10 e su 10mila diventano 100. E cento incivili cominciano ad essere un notevole problema. Vedi anche un mio vecchio post relativo all’abbandono di rifiuti in montagna.

Il carico antropico in luoghi non idonei al turismo di massa comincia a pesare e si cominciano a vedere le contromisure.

Il tornello per regolamentare gli accessi alla chiesetta di San Giovanni in Ranui è un esempio ma sono certo che ne seguiranno molti.

Al momento in cui scrivo (22-6-19) il tornello non è ancora in funzione in quanto appena installato. Il Corriere riporta un prezzo di 4 euro per l’ingresso. Nuova è anche la recinzione in legno che circonda tutta l’area così come la delimitazione con cavi elettrificati del passaggio dall’accesso alla chiesetta. E’ stata anche delimitata una apposita area per scattare le foto.

La chiesetta di San Giovanni in Ranui in val di Funes – foto mia

Va considerato che la chiesetta è su una proprietà privata per cui inutile dissertare sul fatto che sia giusto o meno. Essendo proprietà privata i proprietari sono liberi di fare ciò che vogliono. Io immagino benissimo e ne comprendo le motivazioni. Il turista incivile di cui prima è una persona che si fa “amare” subito. Fa selfi narcisistici, schiamazza, cammina dove non deve (non gli basta un cartello), se non trova un cestino ogni metro butta le carte a terra, ecc. ecc.

Poche di queste persone bastano per far perdere la pazienza a chiunque soprattutto se questo chiunque ha una proprietà privata che ha sempre lasciato aperto per il bene comune.

In realtà non so esattamente cosa ci sia dietro ma visto ciò che ho vissuto per esperienza in altri luoghi lo posso immaginare.

In montagna ci sono molte regole, non scritte. Soprattutto deve vigere il rispetto. Se questo manca è chiaro che vanno prese delle contromisure. Queste purtroppo sono a carico di tutti e non solo di quelli a cui dovrebbero essere indirizzate.

Pur approvando la scelta dei proprietari del maso Ranui, ho un altro timore. A mio avviso il tornello a pagamento non farà altro che rendere ancora più prezioso il luogo, lo “mitizzerà” ancora di più e diventerà sempre di più meta turistica. Anche perché le foto, quelle belle che vediamo su Instagram che fanno da specchietto per le allodole, non si fanno da lì ma da tutta altra parte. La gente però vuole andare lì per vivere il luogo, farsi un selfie e portare a casa il ricordo dell'”io c’ero“.

La chiesetta di San Giovanni in Ranui in val di Funes – foto mia

Non è mia intenzione giudicare i proprietari, né dare un giudizio sul tornello a pagamento. Forse quei soldi servono per manutenere il sito e allora è anche giusto. Ma io temo che non basterà. Due anni fa lì c’è un prato libero da vincoli, come testimoniano anche le mie foto dell’escursione ai piedi delle Odle del 2017, oggi c’è un recinto di legno, uno elettrificato, un tornello a pagamento, domani…

Di certo non apprezzo la scelta del tornello in primis per un motivo estetico, è veramente brutto e dozzinale, in secondo luogo rende la location inaccessibile per disabili in carrozzina e anche per passeggini. Senza considerare che il recinto elettrificato (magari pensato per gli animali) potrebbe non essere proprio il massimo considerando la presenza di bambini piccoli.

Sono certo che si scateneranno le polemiche, gli haters social potranno sfogarsi, altri si “indinnieranno”. Di certo gli amanti della montagna e della natura rimarranno penalizzati ma per fortuna la montagna è ancora piena di luoghi raggiungibili solo a piedi e con fatica e che tali rimarranno ancora per lungo tempo. Chi mi conosce e mi segue su Instagram o nei miei foto racconti di escursioni in montagna lo sa bene.

Grazie a Diego Leder per l’uso degli screenshot tratti da un suo video su Facebook.

Lo stesso articolo apparso sul quotidiano Alto Adige del 25-6-19
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1 commento

  1. Ciao, sono altoatesina (sono di Merano) e mi ritrovo molto nelle tue parole e condivido a pieno il tuo pensiero.
    Nel 2012 sono andata per la prima volta al Lago di Braies, ancora non aveva avuto questo boom dato dalla fiction “Un passo dal cielo”, qualche anno più tardi ci sono tornata con mia mamma. Un disagio enorme, E N O R M E! Una fila infinita di macchine di turisti lungo tutta la valle, e questo porta a inquinamento, rallentamenti per il traffico locale, l’autobus in continuo ritardo…parlare della quantità di gente che girava intorno al lago, lasciando sporcizia, bloccava il sentiero perché doveva farsi i selfie o fare foto al paesaggio. Invece che parlare urlavano…e con tutte queste cose io ho completamente perso la magia che quel lago mi ha trasmesso la prima volta!
    Forse bisognerebbe educare il turista, a rispettare il luogo in cui si trova, ad apprezzarlo, ad ammirarlo e ad ascoltarlo!
    Se hai voglia di leggere anche il mio blog, ti lascio il link qui: imieiposti.blogspot.com/

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